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DAL BIG-BANG AL 2008

 

 

         

 

Menzione di Merito alla Settima Edizione del Concorso di Poesia "Riccardo Grosso" Liceo Ginnasio "G. e Q. Sella"

Sezione Studenti - Biella 4 giugno 2004.

" IO " (15 marzo 2004) di Loris Liuzzi

IO

Tutto svanisce: il nulla?
Eppure esisto, agisco e decido.
Sono artefice, sono la storia.

Tutto svanisce, poi?
Rendo felice, causo tristezza,
do la vita e procuro morte.

Tutto svanisce. Nessuno è tornato.
Neanche la mente si fa percepire.
Le sensazioni, i sentimenti, i valori
non hanno più senso.

Tutto svanisce,
ma le gioie e i dolori arrecati
sopravvivono per secoli e secoli.

Perché questo immenso potere
ad un essere mero e fugace
incapace di contenere
il degrado del corpo nel tempo?

Tutto svanisce: basta una bomba,
un infarto, un male incurabile,
ma io, poi?
Impossibile il nulla!

 

" Diciotto anni " (14 dicembre 2004 ore 12.31) di Luigi Liuzzi
A mio figlio

DICIOTTO ANNI

Sono le dodici e trent'uno,
diciott'anni son passati.
Maggiorenne è diventato
quel batuffolo tutto nero
che, per primo, accarezzai
ed accolsi con amore.

Tra le braccia lo stringevo.

Già, con gli occhi spalancati,
mi seguiva con lo sguardo,
come se riconoscesse,
dopo mesi, lunghi mesi,
quel contatto con l'esterno
che sentiva ogni volta
che puntava il suo piedino
nel pancione della mamma.

E' così che io giocavo
con mio figlio, il mio bambino:
lui puntava il suo piedino,
io lo rimandavo indietro,
lui due volte lo puntava,
io due volte lo spingevo.
Sembrava giocasse a nascondino,
io pensavo:"ti aspetto al varco".

L'avevo lì, adesso, in braccio.

Non sapevo e non osavo
immaginare il suo futuro.
Lo seguivo di ora in ora,
ogni giorno lo contemplavo
e, per me, sentivo il suo amore.

Tristi i giorni della partenza,
sublimi gli attimi dell'arrivo
quando incontro mi veniva
sprizzando gioia incontenibile:
mani e piedini irrefrenabili
una magia facevan danzare,
poi, alla fine, stretti e abbracciati
ascoltavamo il battito dei nostri cuori.

Pochi mesi aveva, allora.

Vorrei tanto fermare il tempo,
mio figlio oggi è maggiorenne,
ma sempre piccolo io lo vedo:
io che arrivo e apro la porta,
lui che vuole saltarmi addosso,
mamma che lo spinge tra le mie braccia,
il suo cuore che batte sempre più forte,
la sua lacrima calda che bagna il mio viso.